Fibroma uterino – caso clinico 6
Caso clinico
Embolizzazione di arterie uterine per leiomioma (fibroma) sintomatico
Autori: Dott Stefano Pieri – Dott. Paolo Agresti presso una prestigiosa azienda ospedaliera nel quartiere monteverde di Roma.
Indicazione
Il fibroma uterino sintomatico si evidenzia con una sintomatologia caratterizzata da alterazioni del ciclo mestruale, o con un effetto massa sulle strutture adiacenti o con disturbi della fertilità.
Anamnesi
Donna di 32 anni, con presenza di due aborti nella storia clinica recente e diagnosi di voluminoso fibroma, intramurale a sviluppo sottomucoso, ad ampia base d’impianto, delle misure di cm 6,8 per 5,6.
Razionale per il trattamento
Il fibroma uterino può interferire con una gravidanza (e favorire l’aborto) sia perché occupa spazio, limitando l’impianto dell’embrione, o lo sviluppo di una camera gestazionale, sia perché compete con essa, perché sottrae sangue e nutrimento alla naturale crescita dell’embrione.
Materiali: Approccio transbrachiale ecoguidato – introduttore 4 Fr, guida idrofilica 180 cm, punta a J, soffice per 3 cm, catetere angiografico multipurpose – microcatetere idrofilico – particelle calibrate 350-500 e 500-700 micron.
Procedura/intervento
Arteriografia panoramica aorto-iliaca: durante l’iniezione di mezzo di contrasto si opacizzano le arterie a livello della pelvi; in particolare già si notano le arterie uterine, ipertrofiche e tortuose (frecce).
Cateterismo selettivo delle arterie iliache interne: fase propedeutica alla ricerca dell’origine delle art. uterine. L’opportuna obliquità del tubo radiogeno e la progressione cranio-caudale del catetere multipurpose rende agevole il successivo passaggio.
Cateterismo selettivo delle arterie uterine: vista l’ipertrofia delle arterie, con lo stesso catetere angiografico è possibile effettuare il cateterismo selettivo e l’iniezione di materiale embolizzante.
Controllo
RM a 4 mesi dall’intervento di embolizzazione delle arterie uterine. L’originario voluminoso fibroma intramurale, con ampia evoluzione sottomucosa, delle dimensioni di cm 6,8 per 5,6, molto vascolarizzato, è passato agli attuali cm 4,85 per 5,6, con una riduzione volumetrica del 28,7%, anche se il fibroma rimane debolmente vascolarizzato. Ciò ha comportato una riduzione notevole della sensazione di gonfiore addominale, una diminuzione dell’urgenza ad andare ad urinare.
Dopo altri 4 mesi dall’indagine RM la signora è rimasta incinta.
Commento
L’embolizzazione delle arterie uterine, nata come ultimo rimedio per le emorragie ginecologiche ed ostetriche irrefrenabili, ha guadagnato uno spazio anche nella terapia dei fibromi uterini sintomatici. La selettività di azione, la mininvasività, il rispetto dell’integrità anatomica e funzionale dell’utero la rendono particolarmente interessante anche per quei casi in cui la sintomatologia rientra nel più vasto campo dei disturbi della fertilità.
La nostra paziente, che regolarmente aveva aborti spontanei dopo il terzo mese, è riuscita a rimanere incinta dopo l’embolizazzione delle arterie uterine, senza assumere altri farmaci o ricorrere ad altre tecniche non naturali.
Info e contatti
Approfondimento sul fibroma uterino: vedi pagina dedicata qui.
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