Problemi ad avere figli: 32 anni e un varicocele diagnosticato. Esiste un’alternativa alla chirurgia?
Ho 32 anni, ho un varicocele già diagnosticato e ho problemi ad avere figli. Esiste un’alternativa alla chirurgia per risolvere il problema? (altro…)
Fibroma uterino cosa c’è da sapere
Cosa dovrebbe sapere ogni donna sul fibroma uterino
I fibromi uterini ( o tumori fibroidi o leiomiomi o miomi) sono tumefazioni benigne, che coinvolgono il 30% della popolazione femminile, con età superiore ai 30 anni.
In genere vengono diagnosticati sulla base di una visita ginecologica, che mette in mostra uno slargamento dell’utero o comunque irregolare nella configurazione.
Nella maggior parte dei casi sono asintomatici; possono assumere dimensioni diverse; possono essere in numero singolo o multiplo.
Tutti i fibromi devono essere trattati? Indubbiamente la strategia migliore, specie nelle forme asintomatiche, è quella di controllare la paziente nel tempo.
L’ecografia è la tecnica migliore per eseguire una corretta valutazione sia delle dimensioni, che delle caratteristiche strutturali; inoltre è possibile differenziare un fibroma da altre patologie che interessano l’ovaio.
INDICAZIONI AL TRATTAMENTO DEL FIBROMA UTERINO
1. Fibromi che superano le dimensioni di 5-8 cm
Man mano che aumentano di dimensioni, rendono più difficile il loro controllo con la sola terapia medica e aumentano i rischi di un eventuale soluzione chirurgica; è noto che più è grande il fibroma, maggiori sono le possibilità di emorragia.
Le soluzioni chirurgiche che vengono proposte sono l’asportazione dell’utero, specie se i fibromi sono multipli, di varia grandezza e la paziente ha già avuto gravidanze e non intende averne ancora. Oppure, c’è la miomectomia, l’asportazione del singolo fibroma, lasciando in sede l’utero, ma creando le premesse per un successivo taglio cesareo al termine di un eventuale gravidanza.
2. Sanguinamento eccessivo:
I fibromi rappresentano una delle cause più frequenti nella modificazione del ciclo mestruale; non solo, ma più protrudono all’interno della cavità uterina e maggiori sono le perdite ematiche, talvolta in modo intermittente, anche in periodi lontani dal ciclo. Maggiori sono le perdite ematiche, maggiore è l’anemia, il senso di affaticamento, la stanchezza, il ricorso a farmaci a base di ferro.
3. Fenomeni di compressione:
Con la crescita, il fibroma uterino naturalmente comprime le strutture adiacenti, arrivando a dare una sensazione di pesantezza, oppure di esigenza ad andare ripetutamente a urinare, se comprime la vescica. Se il fenomeno di compressione si rivolge verso il retto, si avranno fenomeni di costipazione o una sensazione d’incompleto svuotamento. Infine anche i rapporti sessuali possono risultare dolorosi.
4. Presenza di dolore:
Questo accade più frequentemente se la crescita della vascolarizzazione non riesce a tenere dietro alle richieste di ossigeno da parte del fibroma, che cresce molto rapidamente.
OPZIONI TERAPEUTICHE DEL FIBROMA UTERINO
Osservazione:
Se il fibroma uterino è silente, e quindi riscontrato solo durante una visita di controllo, è bene controllarne l’evoluzione.
Ormonoterapia:
Un eccessivo sanguinamento, inizialmente, può essere controllato con l’impiego di progesterone. Le forme di fibroma sottomusoso, che protrudono nella cavità possono non rispondere a questa terapia, che rimane semplice e non dispendiosa; lo svantaggio è che non può durare più di 3-6 mesi, per il sopraggiungere di fenomeni collaterali.
Esiste un’altra possibilità: questa opzione terapeutica viene utilizzata per ridurre le dimensioni del fibroma, oltre che il suo sanguinamento, in vista di un intervento chirurgico; se s’interrompe, e non si attua l’operazione, il fibroma torna rapidamente alle sue dimensioni originarie.
Chirurgia conservativa:
Resezione sottomucosa isteroscopica:
S’introduce un telescopio all’interno della cervice, in modo da visualizzare la cavità uterina. Le forme protrudenti possono essere resecate; è indicata per quelle persone che vogliono mantenere la capacità riproduttiva. Non possono essere trattati i fibromi intramurali.
Miomectomia:
I fibromi uterini vengono asportati dall’utero, cercando di risparmiare i tessuti circostanti. Ha lo svantaggio di richiedere tempi operatori più lunghi, una preparazione professionale molto accurata e la comparsa di fenomeni aderenziali nel lungo periodo. Mentre i miomi sottosierosi sono trattati in modo molto facile, per quelli intramurali c’è la necessità di alterare l’integrità dell’utero: se il fibroma è unico, può rappresentare la soluzione definitiva; se sono multipli, agisce solo sul maggiore.
Chirurgia demolitiva:
Molto spesso l’isterectomia, nelle sue numerose varianti tecniche, appare la soluzione definitiva del problema.
Embolizzazione
E’ la novità.
Una opzione terapeutica mininvasiva [si effettua in anestesia locale con una puntura di un’arteria, femorale o brachiale, a seconda delle scuole di pensiero], efficace [il suo intento è di bloccare la vascolarizzazione dei fibromi, tramite l’iniezione di microparticelle], che non altera l’integrità dell’utero, né le capacità riproduttive della donna.
Può agire sia su fibromi singoli, che multipli, risolvendo la sintomatologia emorragica o dolorosa della paziente. Grazie alla minore invasività dell’intervento chirurgico consente il ritorno alle normali attività quotidiane nell’arco di una settimana. Appare la soluzione più gradita dalle pazienti.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti, contattaci. Potresti trovare facilmente una risposta alle tue domande.
FAQ fibroma uterino
1. Cos’è il fibroma uterino?
Il fibroma uterino è la più frequente neoplasia benigna della donna. Colpisce circa il 25% delle donne bianche ed il 50% delle nere. E’ più frequente dopo i 40 anni.
2. Può diventare maligno?
La degenerazione in sarcoma è rarissima: avviene una volta ogni 50.000
3. Quali sono i sintomi del fibroma uterino?
Mestruazioni abbondandi e prolungate (possono durare anche oltre una settimana), minzione frequente con difficoltà allo svuotamento vescicale, dolore pelvico, costipazione e mal di schiena. In alcune circostanze può essere asintomatico.
4. Diagnosi?
Mediante visita ginecologica ed esame ecografico.
5. I fibromi sono pericolosi?
Di solito non sono pericolosi, ma possono causare complicazioni come l’anemia, dovuta a mestruazioni abbondanti.
6. Quali sono le terapie?
Inizialmente la terapia medica gestita dallo specialista Ginecologo.
7. Se la terapia iniziale non sortisce risultati?
La miomectomia è la soluzione chirurgica: si rimuovono i fibromi conservando l’utero (miomectomia con chirurgia ad addome aperto o miomectomia uteroscopica o laparoscopica).
8. Esistono alternative meno invasive per la cura del fibroma uterino?
Sì. La radiologia interventistica prevede l’embolizzazione dell’arteria uterina: vengono iniettate piccole particelle (fattori embolizzanti) nell’arteria che nutre l’utero, per interrompere il flusso diretto all’utero che nutre il fibroma stesso.
9. Come si esegue l’embolizzazione dei fibromi uterini?
Il Radiologo Interventista effettua una adeguata anestesia locale a livello dell’inguine, laddove intende pungere con ago dedicato, l’arteria femorale della paziente. Inserisce dall’accesso inguinale, un catetere sottilissimo (tubicino con diametro di pochi millimetri), lo conduce fino alle arterie che nutrono il fibroma e da qui rilascia le particelle emoblizzanti.
10. Quanti giorni si deve restare i ospedale?
Di solito la paziente resta in ospedale una o due notti.
11. Si sentirà dolore dopo l’intervento?
No. Verrà praticata una adeguata terapia antidolorifica ed una terapia antibiotica per prevenire infezioni.
12. Quali sono le risposte al trattamento di embolizzazione?
Il 90% delle donne hanno avuto riduzione o normalizzazione del sanguinamento mestruale. C’è stata inoltre la riduzione dimensionale del fibroma o dei fibromi.
13. Ho bisogno di altre informazioni sul fibroma uterino e i possibili trattamenti
Visita la pagina Fibroma Uterino cosa c’è da sapere per avere dettagli sulle tipologie di intervento esistenti.
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