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Diagnosi varicocele: endocrina e seminologica

Diagnosi varicocele endocrina

Per molti anni, vari ricercatori hanno sospettato che il varicocele fosse caratterizzato da un difetto testicolare, responsabile di alterazioni ormonali, oltre che delle caratteristiche del liquido seminale. La mancanza di riscontri specifici e la estrema variabilità di risultati ottenuti ha reso la diagnostica ormonale obsoleta ed inutile; al giorno d’oggi è tesa ad escludere la presenza di altre patologie che ha confermare l’esistenza di un varicocele.

Le ipotesi fisiopatologiche che hanno cercato di fornire una spiegazione plausibile per i danni associati al varicocele sono quattro: una insufficiente ossigenazione del testicolo e quella di reflusso dei cataboliti surrenalici sono scarsamente suffragate da studi clinici e da dati sperimentali; viceversa il rialzo termico intratesticolare e l’alterata produzione di androgeni sono stati convalidati da numerosi riscontri sperimentali.

Per effetto del varicocele, il flusso ematico del testicolo diminuisce; la temperatura all’interno del sacco scrotale aumenta di 1-2°C ed  inoltre esiste una marcata differenza tra lato sinistro e destro; questo comporta una ridotta densità delle cellule di Leydig, una ipofunzione delle cellule del Sertoli, con lesioni che aumentano in funzione della durata e della gravità del varicocele. L’intervento chirurgico è stato dimostrato riportare ai limiti della norma il livello di temperatura del sacco scrotale.

Sebbene siano stati descritti sottili differenze nei livelli ormonali di soggetti affetti da varicocele, queste discrepanze non sono state riportate da tutti gli autori in maniera uniforme. Per cui non sono stati considerati fattori determinanti nella diagnostica endocrinologica di tali pazienti. Viceversa, l’attenzione della comunità scientifica si è rivolta verso i test di stimolazione dinamica, abbandonando il semplice dosaggio ormonale di base. Un valore elevato di FSH o di LH sono espressione di un danno consolidato e di vecchia data; la maggiore risposta delle gonadotropine al test di stimolo con GnRH esprimerebbe una precoce sofferenza del testicolo.  Questo test viene abbondantemente impiegato nella diagnostica del varicocele nell’adolescente.

Diagnosi varicocele seminologica

Il riscontro che alcuni soggetti sottoposti ad intervento correttivo chirurgico del varicocele, posti a confronto con altri affetti dalla stessa patologia, ma non trattati, presentavano una migliore condizione seminale ed un incremento delle percentuali di gravidanze, anche se questa sappiamo essere influenzata anche da altri fattori, più tipicamente più femminili, ha fatto nascere l’interesse sui rapporti varicocele-fertilità, stimolando una serie innumerevole di studi clinici.

E’ oramai assodato che il varicocele determini un declino progressivo della fertilità:  il riscontro della riduzione del volume testicolare, le alterazioni quali-quantitative del seme maschile e una riduzione della secrezione di cellule di Leydig sono tutti elementi chiamati a supportare questo presupposto; anche se, la correzione precoce del varicocele  e il miglioramento dei parametri di fertilità non sempre è supportato da univoci riscontri bibliografici. I differenti criteri di selezione dei pazienti, i diversi parametri utilizzati per calcolare i risultati e i differenti gradi di lesioni irreversibili, instauratisi prima dell’intervento, potrebbero spiegare in parte queste discrepanze.

L’alterazione delle caratteristiche fisiche dello spermatozoo, della sua motilità e del suo numero sono alla base di una completa valutazione seminologica del paziente.

I meccanismi con cui il varicocele determini queste lesioni non sono state del tutto chiarite; è opinione diffusa che intervengano più fattori. Il reflusso reno spermatico, la ridotta ossigenazione e il rialzo termico sono stati chiamati in causa per fornire una spiegazione all’alterata funzione dell’epitelio germinale, in grado di produrre elementi immaturi e non efficienti.

Un’ipotesi dell’esistenza di una componente immunologica che possa fornire una valida ed esauriente spiegazione ad alcune lesioni testicolari, sebbene attraente, non è mai stata verificata; una eventuale positività agli anticorpi antispermatozoo va comunque ricercata e correttamente valutata.

Non esistendo chiare, univoche e definitive dimostrazioni di meccanismi patogenetici legati al varicocele, l’andrologo continua a vedere il paziente solo in caso di partner di coppia con problemi di fertilità; la correzione del varicocele, eseguita con tecnica endovascolare o chirurgica è in grado di ristabilire una regolare circolazione del sangue a livello del testicolo, in parte già danneggiato, forse in maniera irreversibile.

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